Ti trovi in: Home arrow Comunicati Stampa arrow Caro Malattia
Caro Malattia PDF Stampa E-mail

Caro Malattia,

il libro bianco sulle nomine, con i contenuti che preannunci, avrà il mio sostegno.

E sosterrò anche una legge elettorale che elimini completamente il listino, strada privilegiata usata da chi probabilmente teme di non avere il consenso sufficiente per ottenere i voti necessari ad accedere alla massima assemblea regionale e prescelta anche da te, giacché proprio in forza del listino sei seduto in Aula consiliare.

E’ un peccato che tu non sia stato dalla parte dei cittadini quando si trattò di votare contro del terzo mandato ai sindaci. Eppure, in quel caso,  saresti stato determinante.

Bocciando quella legge avresti contribuito a  garantire la rotazione delle cariche pubbliche  e avresti sicuramente favorito la trasparenza,  che a tutti  noi sta a cuore.

Io, in quell’occasione, ebbi il coraggio di espormi, mentre tu levasti solo un grande polverone mediatico, e dopo aver lanciato moniti e dichiarazioni di intenti, fosti, insieme al tuo gruppo,  determinante nell’approvarla e così ci fu un salto indietro ai tempi della prima repubblica.

No, caro collega, io non accetto più che tu, come  presidente di gruppo, ti levi a grande moralizzatore di questa  Regione  e questo avvenga  dopo aver fatto il possibile per collocare in posizione di potere molti dei tuoi colleghi di lista.

I Cittadini?

Non sono un partito? 

Eppure sono  congruamente rappresentati in questa Giunta e sono presenti in tutte le nomine importanti: là dove ci sono riconoscimenti di potere e anche di indennità ci sono anche i Cittadini, ben inteso non i comuni cittadini.

Quando un collega presidente parla di responsabilità individuali facendo chiaramente riferimento alla sottoscritta non posso non intervenire.

Non penso, caro Bruno,  che con le tue affermazioni sibilline, tu intendessi che questa Giunta avrebbe dovuto respingere il curriculum di un candidato meritevole in forza del fatto che lo stesso è o meno coniugato con me.

E’ più probabile, che tu volessi dire che la sottoscritta avrebbe dovuto impedire al proprio coniuge di presentare un suo curriculum in un concorso pubblico.

Io che non sono avvocata, penso che in entrambi i casi sarebbe stato il trionfo della illegalità: abuso di potere, lesioni dei diritti individuali e sicura limitazione della libertà altrui.

Tu come avvocato potrai illuminarmi in merito agli articoli del codice che si sarebbero violati.

Ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, quelli che sono tali anche se non sono iscritti alla tua lista civica,  chiedo di riflettere se uno stato di diritto è ancora tale se chi è sposato non può neppure fare domanda per accedere a un pubblico concorso.

Se  sia corretto che chi  ha i requisiti per vedersi attribuito un posto di lavoro si veda respingere i propri titoli, perché sposato con ….

Mi risparmio di valutare se valga, oggi come oggi, ancora la pena di sposarsi e di sottolineare i vantaggi del matrimonio, certamente sempre più difficili da individuare.

Mi auguro, invece,  che non succeda  mai e poi mai che un qualunque cittadino possa essere escluso da un concorso pubblico perché figlio, moglie o marito di un “politico”.

Sarebbe il trionfo non dell’etica politica ma dell’ipocrisia!

Cosa ben diversa se è il politico a concorrere per  l’attribuzione di un incarico pubblico.

Condivido che sarebbe poco etico.

Per quanto mi riguarda, però,   non ho cariche di alcun tipo, non ho incarichi  professionali di derivazione pubblica e svolgo l’attività di consigliere regionale a tempo pieno, non avendo materialmente il  tempo di seguire in alcun modo quella che è , o meglio era prima di essere eletta, la mia libera professione di architetto.

Credo nella politica come servizio e ritengo che questa attività, se svolta bene, assorba tutto il tempo di un consigliere.

Altri come te, caro collega Malattia,  la pensano diversamente e fanno i politici a part-time. Continuano, infatti,  a svolgere la propria attività di avvocato, di medico di commercialista e quant’altro,  senza il minimo dubbio che così facendo riducono il proprio contributo politico in favore della società.

Ben venga un libro bianco che hai promesso sulle nomine!

Fammi l’elenco dei nominati e accanto ad ognuno metti in chiaro l’appartenenza politica.

Prevedi pure il divieto di cumulo delle stesse e la assoluta terzietà dei nominati, mi troverai d’accordo.

Spero che il tuo progetto sia presentato presto e che nello stesso tu inserisca anche che chi concorre alle elezioni deve essere escluso  dalla possibilità di essere nominato col voto degli eletti che sono stati suoi compagni di lista.

Io dal canto mio mi attiverò a presentare una proposta che  si limiti a rinforzare l’impegno di chi si dedica all’attività politica  prevedendo per chi è eletto nella massima assemblea regionale l’obbligo di sospendere la propria attività professionale.

Un atto, di rispetto verso gli elettori che devono essere rassicurati in merito al lavoro politico, e  che ritengo corretto anche per equiparare tra loro gli eletti, perché  è giusto che ci sia lo stesso trattamento tra chi lavora in condizione di rapporto dipendente  e chi svolge la libera professione, e ciò anche alla luce del fatto che non vi è distinzione alcuna di indennità.

Cordialmente Alessandra Battellino
 
< Prec.   Pros. >