BATTELLINO ALLA MENOSSO: VENGO ANCH’IO?
Vengo anch’io? No, tu no!. E’ la famosa canzone di Enzo Jannacci, in voga negli anni settanta, che mentre leggo l’articolo di pag. 7 dal Titolo Lega e UDC alla Festa dell’Unità mi viene in mente. Donne e politica, ci siamo ma.. è, invece, il titolo dell’incontro organizzato al Festival dell’Unità di Pradamano dalla Consigliera regionale Annamaria Menosso con l’obiettivo dichiarato di promuovere azioni trasversali a riguardo di temi che interessano le donne. Immagino si tratti di un confronto tra “elette e non”, vertente anche sulla scarsa rappresentanza femminile e sui motivi che la causano. Sono temi che io sto seguendo da anni, in maniera molto convinta e determinata e forse per alcuni anche provocatoria. Nell’articolo citato, la collega Menosso leva un’appunto chiaro al sistema politico dicendo di voler “essere uno stimolo nei confronti degli altri partiti, in particolare del centro destra: Forza Italia e Alleanza Nazionale non hanno alcuna rappresentante donna in Consiglio” ma si dimentica di dire che neppure la Margherita ha eletto donne in Consiglio! Lapsus froidiano o dimenticanza politicamente strategica? Non sta me a dirlo, ma sono certa che se avesse evidenziato che anche la controparte del nascente Partito Democratico non è molto sensibile alla questione femminile la cosa sarebbe stato poco gradita ai vertici regionali. Ciò non toglie che Annamaria faccia molto bene a tener alta l’attenzione sulla questione femminile, e anche ad invitare al festival dell’Unità le altre consigliere regionali elette, perché è giusto che il problema sia affrontato in modo trasversale. La questione femminile non è, infatti, né di destra né di sinistra, e le donne elette oggi sono davvero poche! In consiglio regionale siamo solamente 8 su 60, poco più dell’undici per cento. Di queste quattro militano nei Democratici di Sinistra: Menosso, eletta direttamente, Della Pietra e Blazina elette in grazie al buon uso del famigerato listino (ora eliminato) e Carloni subentrata a metà legislatura all’uscente Enrico Gherghetta, incompatibile perché eletto presidente di Gorizia. Vi sono poi, a sinistra, Bruna Zorzini, eletta nel PdCI e, a destra, Gina Fasan nell’UDC e Alessandra Guerra capogruppo della Lega Nord. E poi ci sono anche io: Alessandra Battellino, eletta con l’IdV con Intesa Democratica e capogruppo di Intesa per la Regione (gruppo trasversale comprendente il P.Pensionati, MRE-Intesa dei Valori-Autonomisti e socialisti), vicina al mondo associativo e fondatrice del movimento femminile Scelgo Donna, che in provincia di Udine si è collocato al terzo posto con l’ 1,6 per cento dei voti e ha raccolto più di 6000 voti in regione. Ebbene sì, mi sarebbe piaciuto esserci il prossimo 9 agosto, su quel palco insieme alle colleghe! Avrei potuto spiegare le ragioni del tentato referendum contro la legge elettorale (abbiamo raccolto più di 7000 firme!), e il perché non ritengo sia una conquista l’aver emanato una legge che fa obbligo del 40% di donne in lista; e anche il perché le quote di donne in lista non possono intendersi come quote rosa (di elette), oppure avrei potuto intervenire spiegando come, attraverso l’elezione di un numero maggiore di donne, si potrebbero abbassare anche i costi della politica.. e altro ancora. Si, avrei gradito molto esserci per prendere atto che le donne sono veramente capaci di costruire trasversalmente un mondo nuovo, perché in grado di affrontare i problemi reali e di dare peso più alla sostanza delle cose che all’appartenenza politica o partitica. Ci sarebbe stata un’occasione in più per tutte per comprendere e far comprendere come la questione femminile sia una questione sostanziale per la democrazia stessa del paese. Un paese che, come dice Riccardo Illy, vuole l’uomo forte, ma che, aggiungo io, potrebbe essere salvato da tante donne forti di idee e valori condivisi. Ma… si sono dimenticate di invitarmi, e io, come Iannacci vorrei tanto dire a tutte : Vengo anch’io! Ma temo il No, tu No!.. e allora cambio disco e vado in ferie.
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